giovedì 14 febbraio 2013

I caratteri delle norme giuridiche ( prima parte : La coattività.)


Come abbiamo già visto nel passato, le norme giuridiche sono regole che servono per mettere un po di ordine alla popolazione, così ottenendo una convivenza il più possibile pacifica. Oggi andremmo a vedere le varie caratteristiche di queste norme; così che ci sia possibile comprendere come funziona il nostro stato.

La coattività :

Le varie norme giuridiche si possono distinguere tra di loro per la loro coattività, ossia  dalla loro obbligatorietà. Se non rispettiamo le norme, verremmo sottoposti da parte dello Stato italiano a delle sanzione ( o punizione).
Ma quale sono le funzioni delle sanzioni? a cosa servono?

Le sanzione possono avere vari tipi di funzioni :

martedì 12 febbraio 2013

L'urlo - Edvard Munch.



Edvard Munch,
L’urlo, 1893, olio,
tempera e pastello
su cartone, 91 x 74 cm,
Oslo, Nasjonalgalleriet.

Qualche nozione sul pittore:
Edvard Munch, pittore norvegese nacque nel 1863. Si formò a Oslo negli anni ottanta dell’Ottocento. Per l’evoluzione della sua pittura, furono determinanti i due viaggi a Parigi effettuati nel 1885 e nel 1889. Durante il primo viaggio, Munch si interessò all’Impressionismo, mentre nel successivo arrivò al punto di svolta, grazie alla lezione di Van Gogh e Gauguin, dai quali assimilò l’uso espressivo e soggettivo del colore. Inclinando verso una pittura dalla forte componente visionaria. Lui stesso anticipa l’espressionismo, soprattutto in ambito tedesco e nord-europeo. Nelle sue opere sono rintracciabili molti elementi della cultura nordica di quegli anni, soprattutto letteraria e filosofica: dai drammi di Ibsen e Strindberg, alla filosofia esistenzialista di Kierkegaard e alla psicanalisi di Sigmund Freud. Da tutto ciò egli ricava una visione della vita permeata dall’attesa angosciosa della morte. Nei suoi quadri vi è sempre un elemento di inquietudine che rimanda all’incubo. Ma gli incubi di Munch sono di una persona comune, non di uno spirito esaltato come quello di Van Gogh. E così, nei quadri di Munch il tormento affonda le sue radici in una dimensione psichica molto più profonda e per certi versi più angosciante. Muore nel 1944.

Storia del quadro:
L’urlo è stato dipinto nel 1893, ed è l’opera che meglio esemplifica la poetica di Munch. Questa poetica tratta argomenti come il malessere esistenziale dell’uomo e la sua immensa angoscia de fronte alla morte e all’impossibilità di opporre resistenza alle incontrollabili forze della natura; Munch riesce a mettere a fuoco questi argomenti con estrema espressività. Il dipinto nasce da una esperienza di Munch, lui stesso ce lo racconta: «Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole è tramontato e improvvisamente il cielo si è fatto rosso sangue. Ho sentito un soffio di malinconia. Mi fermai, esausto, e mi appoggiai alla staccionata contemplando le nubi sospese come sangue e lingue di fuoco sul fiordo di un blu quasi nero e sulla città. I miei compagni proseguirono il cammino – io restai lì immobile tremando per l paura e per l’angoscia. E sentii che un grido infinito pervadeva tutta la natura.»

L’esperienza di un momento di panico e di smarrimento individuale, capace di trasformare un tramonto in un incubo, diventa nel quadro il paradigma di una condizione di disagio universale, espressa da Munch con un linguaggio fortemente stilizzato.

Caratteristiche del quadro:
La composizione è impostata sulla diagonale del parapetto che corre lungo il cammino e stabilisce la distanza tra i due uomini che nel margine sinistro si allontanano indifferenti dando posto centrale alla figura drammatica. La prospettiva dall’alto e l’inquadratura tagliata sulla strada danno l’impressione di trovarsi sull’orlo di un abisso, dietro il quale si apre una veduta di Oslo descritta attraverso linee fluide e ondeggianti. Ora entriamo nel vivo del quadro: il colore rosso, non è dato soltanto da un tramonto estivo, ma esprime drammaticità e crea un forte contrasto con i gorghi scuri dell’acqua. La creatura in primo piano è terrorizzata  e tiene premute le mani sulle orecchie per non sentire nulla. Non si tratta né di un uomo né di una donna: i suoi lineamenti, così deturpati, le danno una parvenza di una tragica maschera di morte. Attorno al suo volto atterrito, si propagano, come onde sonore prodotte dall’urlo, accese pennellate ritmicamente ripetute, a simboleggiare la spaventosa tensione dell’individuo avverte e che, a sua volta, lo costringe a urlare.

Conclusione ed altre notizie:
Di questo soggetto, Munch, dipinse anche altre versioni. A quanto pare l’argomento trattato in questo dipinto era per lui importante. Difatti sarà l’intensità emotiva e la profondità psicologica delle opere di Munch ad attrarre gli artisti della generazione successiva: i fauves e soprattutto gli espressionisti tedeschi.
La ragione per cui ho scelto questo quadro è perché Munch riuscì a trasmettere la malinconia, la solitudine, l’angoscia in modo semplice, senza troppi trucchi. E poi in alcune circostanze può rappresentare la nostra vita quotidiana, quando non veniamo ascoltati da chi ci sta vicino, o non capiti. Non per forza deve rappresentare la paura della morte, ma anche piccole ferite della nostra vita, che sprigionano un grido che viene dal profondo. E ci sembra di urlare di fronte a un rosso tramonto, da soli.

Rafaela Silva.

lunedì 11 febbraio 2013

Tutti gli organismi sono fatti di cellule (parte 2)



La diversità della vita cellulare

Come abbiamo visto nello articolo precedente, le cellule si dividono in due grandi gruppi; procarioti ed eucariote. Da questi due tipi di cellule di base sorgono una infinita varietà di forme di vite. Ma questo come è possibile ? Può essere possibile dal fato che le differenze tra gli organismi nascono dalle modalità con cui le cellule si specializzano per svolgere determinate funzioni e da come esse si associano tra loro per così formare un organismo pluricellulare. Quindi una cellula svolgendo un determinato lavoro va proprio ad associarsi con altre cellule, questo causa la grande varietà di organismi viventi che abbiamo oggi. Con questo possiamo dire che è più che logico che tutto questo è avvenuto dopo una complessa progettazione! Abbiamo appena utilizzato un nuovo termine, non ve ne siete accorti? Pluricellulare! Andiamo a vedere cos'è, ma prima vediamo cos'è un organismo unicellulare:

GLI ORGANISMI UNICELLULARI  

Gli organismi unicellulari sono formati da una sola cellula, per questo viene chiamato unicellulare  ( uni = unica , cellulare = cellula  = unica cellula). Essi svolgono tutte le funzioni proprie degli esseri viventi, ossia crescono, reagiscono agli stimoli ambientali, trasformano energia e si riproducono. Gli organismi unicellulari possono essere sia procarioti sia eucarioti.

 GLI ORGANISMI PLURICELLULARI

Gli organismi pluricellulare sono formati fa più cellule eucariote. Le cellule che li formano si possono sviluppare con diverse modalità per svolgere compiti differenti, mediante un processo chiamato specializzazione cellulare.

In un organismo pluricellulare possiamo distinguerli tramite dei livelli di organizzazione:

( ordine crescente)

  1. Singole cellule
  2. Tessuti
  3. Organi 
  4. Sistemi
Un tessuto è un insieme ( o gruppo) di cellule simili che svolgono una determinata funzione. 
Possiamo dividere il tessuto in quattro tipi principali

  1. Epiteliale ( tessuto formato agli esseri di tipo animale. Questo tessuto ha una funzione di rinvestimento, di trasporto e di assorbimento. Ha una forma regolare e quasi geometrica. Nei vertebrati costituisce la maggior parte del rinvestimento esterno ed interno).
  2. Connettivo ( anch'esso è stato creato per una formazione di tipo animale. Come predetto dal nome, ha una funzione di collegamento, nutritivo ad altri tessuti e dei vari organi derivati dal tessuto connettivo embrionale).
  3. Muscolare ( Tessuto responsabile dai movimenti volontari o involontari dagli esseri viventi di tipo animale. Possono essere di  tipo scheletrico, miocardio e liscio).
  4. Nervoso ( Responsabile delle funzione di ricevuta, di trasmissione e di elaborazione degli stimoli interni ed esterni dei corpi animali. Essi sono responsabile anche dalle funzione psiche dell'essere umano; tali come la memoria , la coscienza e la conoscenza. Il motivo di questo funzionamento, fino ad oggi non sono state capite alla perfezione! Per più informazione sul questo argomento fate una ricerca sulle ricerche di Rita Levi Montalcini.)
Questi generi di tessuti possono lavorare insieme per formare un organo. Appreso, un gruppo di organi che lavorano in modo coordinato formano un sistema ( esempio : sistema nervoso, cardiovascolare ecc..)

Credo che per oggi possa bastare! non scordatevi di chiedere se avete dei dubbi. Alla prossima cari!

Edson Nascimento De Jesus.

domenica 10 febbraio 2013

Come compilare una relazione



Per qualsiasi persona che studia chimica e fisica , devono sapere come si scrive una relazione. Prima di tutto dobbiamo dire cos'è una relazione?

La relazione è un documento tecnico, pertanto, bisogna considerare l'utilizzo di un linguaggio appropriato ( tecnico e sintetico). Bisogna prendere appunti durante la spiegazione e durante l'esperienza ( utilizzando il "metodo scientifico" spiegato in passato).

venerdì 8 febbraio 2013

Struttura e funzioni della cellula.



Rieccoci qua!

 Ciao a tutti! L'ultima volta avevo detto che dovevamo finire la lezione che parla della chimica della vita. Abbiamo parlato dell'atomo, che ricordiamo è la parte più piccola della materia. Ma oggi ho pensato che vi farebbe più piacere se parlassimo di qualcosa di più vicino alla biologia. ( Vi ricordo che avere una buona base chimica è importante per capire bene la biologia) ma saltiamo comunque quelle lezione, poi le riprenderemmo! Quindi parleremmo della cellula. La prima cosa che ce da sapere è che Tutti gli organismi sono fatte di cellule.

Siccome la maggioranza delle cellule non sono visibile ad occhio nudo, possiamo sapere che questa  conoscenza l'abbiamo da poco; con l'invenzione del microscopio. Iniziamo dunque a parlare di come è stato scoperto questa parte così importante della materia.

LA SCOPERTA DELLA CELLULA.

Nella metà del Seicento, i scienziati iniziarono ad osservare altre proprietà della materia e , per osservarle meglio, cominciarono ad utilizzare un strumento chiamato MICROSCOPIO. Il primo microscopio è stato di tipo ottico ( Light microscope ). Nel microscopio ottico i raggi luminosi vengono deviati attraverso una serie di lenti generando così un'immagine ingrandita. 



Con il microscopio possiamo osservare varie materie. Per esempio possiamo osservare il zucchero che, visto dal microscopio, si possono vedere tante cellule messe insieme. Oggi, sapiamo che una cellula non è vuota, ma che contengono molte strutture. Nei secoli successivi, la costruzione di microscopio più potenti e le numerose osservazioni effettuate, potarono ad una osservazione più avanzata e più dettagliata, pure se di una cellula molto complessa. Verso la metà dell'ottocento, tutte le scoperte al riguardo delle cellule furono sintetizzate in una teoria; la teoria CELLULARE! Questo è un concetto fondamentale nella biologia. 
Questa teoria afferma che:

  1. Tutti gli esseri viventi sono costituiti da cellule;
  2. Le cellule sono le unità strutturali e funzionali di base di tutti gli organismi viventi;
  3. Tutte le cellule si originano dalla divisione di cellule preesistenti. 
Se volete prendere almeno un 6 in biologia, dovete capire questi tre principi e saperli ripetere per bene. 

Le cellule mostrano grande varietà nella forma e nelle loro dimensione. Questo accade sia tra organismi diversi e sia in uno stesso organismo. Dopo aver fato una accurata media, sappiamo che le cellule hanno un diametro compresso tra 5 e 50 micrometri ( 1 micrometro è uguale a 1/1000 di millimetro), comunque esistono, come sempre, delle eccezioni. Per esempio, i batteri più piccoli raggiungono una lunghezza di soli 0,2 micrometri, e i prolungamenti delle cellule nervose delle giraffe possono arrivare ad essere lunghi diversi metri! Nonostante tutto hanno due caratteristiche in comune:

  1. Sono circondate da una barriera chiamata Membrana plasmatica ( cell membrane);
  2. Contengono una o più molecole di DNA che trasportano le informazioni genetiche.
A seconda se una cellula possiede o meno un nucleo, le possiamo distinguere in due grandi gruppi. 

Il Nucleo (nucleus)  è una grande strutture circondata da una membrana, al cui interno è contenuto il materiale genetico ( ossia il DNA è contenuto sempre nel nucleo della cellula , per quelli che hanno una cellula). Gli organismi costituiti da cellule provviste di nucleo sono chiamati Eucarioti                   (eukaryote).  Quelle che non  hanno un nucleo si chiamano invece Procariote ( prokaryote). Adesso andiamo a vedere alcune delle caratteristiche principali di questi due grandi gruppi.

I procarioti

Nelle cellule procariote il materiale genetico non è contenuto nell'interno di un nucleo, come nel caso delle eucariote. Queste cellule sono generalmente molto più piccole e anche più semplici a rispetto delle cellule eucariote. Nonostante tutto questo, queste cellule possono svolgere le stesse attività di tutti gli altri organismi viventi. Crescono, si riproducono, reagiscono agli stimoli esterni e alcuni sono anche in grado di muoversi nei liquidi. Le cellule procarioti sono organismi UNICELLULARI ( ossia hanno una unica cellula. ); Essi comprendono batteri e gli organismo a loro necessari.

Gli eucarioti

Le cellule eucariote sono generalmente grandi e molto complesse. Proprio perché contiene una serie di strutture e di membrane interne, molte delle quali altamente specializzate. Le cellule eucariote contengono un nucleo che separa il materiale genetico dal resto della cellula. Gli eucarioti possono essere piccoli organismi unicellulari oppure organismi di grandi dimensioni formati da miliardi di cellule; essi comprendono piante, animali, funghi e protisti.


Beh! per ora basta così! Più tardi, se ci riesco, parlerò delle diversità della vita nelle cellulare e anche di quello che accade dentro una cellula eucariote.



mercoledì 6 febbraio 2013

Le prime impressioni

Le nostre aspettative ci inducono a pensare seguendo binari predeterminati. Come abbiamo appena visto, è difficile abbandonarli. Per questo la prima impressione che abbiamo di un individuo è così significativa che difficilmente riusciamo a modificare le nostre opinioni, in seguito. Tutto questo dipende dalle nostre aspettative ed esperienze. Secondo quanto appurato da numerosi studi in materia, siamo inclini a collegare determinate doti con dei fenotipi ben precisi.
L'aspetto esteriore di una persona determina in maniera incontrovertibile la nostra prima impressione. Soltanto in un secondo tempo, dopo esserci fatti un'idea dell'esteriorità, cominciamo a prestare attenzione ad altre caratteristiche, come la mimica, la gestualità o l'intonazione della voce. Le possibilità di capire qualcosa di una persona dall'aspetto esteriore sono dunque molte. Ovviamente è possibile allo stesso modo controllare il proprio modo di presentarsi. Anzitutto bisogna considerare i dettagli.
Ad esempio facendo attenzione alla forma e allo stato delle mani. La pelle è liscia oppure ruvida? Anche tonalità della pelle può fornire indizi utili.  Anche gli accessori di una persona sono molto indicativi.
Con un po' di allenamento vi accorgerete di molti particolari rivelatori dell'individuo che state osservando. L'importante è continuare ad addestrare la capacità percettiva. Fidatevi della prima impressione, perché è quasi sempre giusta, ma non dimenticate che questa si basa su piccoli dettagli che possono avere un'importanza limitata. La valutazione degli aspetti esteriori non è sufficiente a formulare un giudizio comprovato sul carattere di un individuo.
L'esteriorità mostra sempre soltanto un lato di una persona, l'altro è costituito dall'impressione che ne avete, la classica questione d'intuito. Inoltre dovete considerare eventuali contraddizioni.
Se elaborerete il vostro giudizio con sensibilità e capacità di immedesimazione, migliorerete decisamente la vostra conoscenza umana grazie a un'osservazione puntuale.

domenica 3 febbraio 2013

Gli atomi ( Chimica- Biologia)


Eccoci nuovamente!

Prima di tutto, vi vorrei chiedere scusa per non aver scritto nulla questa settimana. Oggi vedremmo un argomento che è molto importante sia per capire bene la chimica e sia la biologia.

La vita dipende rigidamente dalla chimica. Quando mangiamo o respiriamo, il nostro organismo utilizza una serie di sostanze chimiche che faranno una serie di reazione nel nostro organismo e ci permetterà di mantenerci vivi. Come un pasticciere, il suo primo lavoro è capire i componenti (o ingredienti ) per formare la sua torta, il primo lavoro del biologo è capire quali sono le sostanze chimiche che formano la vita. 

GLI ATOMI

L'atomo è la parte più piccola della materia. Tutti gli esseri viventi e non viventi sono formatti dunque da atomi. Gli atomi sono infinitamente piccoli. Per farvi un esempio: Immaginiamo di disporre 100 milioni di atomi attaccati l'un a l'altro, questa lunghezza non supererebbe la lunghezza di un mignolo!  
L'atomo, dal greco àtomos, significa indivisibile. Infatti fino all'ottocento si riteneva che fosse veramente così! e che fosse l'unità più piccola esistente in natura. Oggi, sapiamo che l'atomo è formato , nonostante le sue dimensione ridotte , da particelle subatomiche ancora più piccole. Queste particelle sono chiamate di Protoni ( P+); Elettroni (ele - ); Neutroni ( N °).  L'atomo è stato raffigurato con un nucleo e con delle particelle che li girano in torno ( in futuro capiremmo anche perché). Al nucleo di un atomo troviamo i protoni e i neutroni. Questo rende il nucleo instabile, già che i protoni sono cariche positive e i neutroni sono cariche , come predette dal nome, neutre. Il numero di protoni ed neutroni sempre corrispondono, se essi non corrispondessero tutto ciò che esiste non esisterebbe più. Il nucleo di un atomo ha grande potenzialità di energia, ma è molto pericoloso andare a scatenare quella energia. Oggi è possibile scatenare quella energia. Come ? tramite le centrali nucleari. Infatti possiamo vedere con i nostri propri occhi come questo lavoro mette in rischio la vita di tutta l'umanità. Tornando all'argomento. Nell'atomo esistono delle orbite che girano intorno al nucleo. In queste orbite girano intorno gli elettroni, ossia delle masse negativamente cariche che sono duemila volte più piccole  dei protoni. Gli elettroni sono in costante movimento nello spazio intorno al nucleo e sono attratti dalla sua carica positiva. Gli elettroni tuttavia non precipitano sul nucleo ma rimangono all'esterno grazie all'energia cinetica (vista in passato) associata al loro moto. Poiché negli atomi il numero di elettroni è uguale al numero di protoni ( come nel caso tra P+ e N°), e queste due particelle subatomiche hanno cariche uguali ma opposte, gli atomi sono neutri. 

Ebbene!! questo è tutto per oggi miei cari lettori. La prossima volta andremmo a vedere come questi atomi si configurano su un codice e come si formano i cosi detti elementi chimici. Qualsiasi dubbi sull'argomento sono sempre qui per darvi una mano. alla prossima!!!!!

Edson Nascimento De Jesus.

venerdì 1 febbraio 2013

scuse

ciao a tutti, chiedo scusa a chi mi segue ed a Edson se questa settimana non ho scritto, nonostante mi sia proposta di scrivere ogni settimana... Spero di riuscire a scrivere ogni settimana da qui in avanti :)
Naomi Foresti